STRANEZZE DI PIOVENE

A cinquant’anni dall’uscita, riaffrontiamo la lettura di quello che fu un mito negli anni ’70 (forse anche grazie alla copertina tratta da Magritte), “Le stelle fredde” (Mondadori, 1970, 231 pp.), e dobbiamo confessare che, a un lettore ora over-60 il romanzo di uno scrittore allora over-60 (Piovene era del 1907), lascia parecchio delusi.
Pare che l’Autore non sapesse bene dove andare a parare con la vicenda, e così la infarcì di introspezioni esistenzial-mistico-psicanalitiche, con incursioni nel paranormale, ed evidenti prestiti dal Philip José Farmer del “Fiume della vita” (1971, ma in prima versione 1953 e ampi stralci disponibili su riviste fin dal ’66) per le esperienze di “rinascita” dei corpi, da Alice dentro la tana del Bianconiglio per il varco tra i mondi, e dichiaratamente da “Le memorie del sottosuolo” di Dostoevskij, lui stesso bizzarramente fatto rivivere tra i colli vicentini a fine anni ‘60 del ‘900; per tacere delle inquietanti presenze di un paio di bambine terribili e di un bambino ossessivo, che restano come simboli di disagio e male di vivere.
Ma il nostro tradizionale compito è di segnalare le stranezze linguistiche dei testi, e in quello di Piovene se ne incontrano a bizzeffe:

A pagina 29 ‘osservavo’ per ‘notavo’, ‘rilevavo’;

a pag. 48: “Ripresi il mio esame da capo per un esame più minuto”;

a p. 51: “Non c’era la bruma, o almeno non appariva.” Pareva?

a p. 52: “sul rovescio della casa.” > retro.

a p. 64: “si diede vinto” > per.

a p. 71: “avendola ripulita” > dopo averla ripulita.

a p. 73: “un essere astratto come gli astri.” (?)

a p. 87: “subivo un’attrazione con cui non pensavo a discutere.” (?!)

a p. 89: “Hai sempre fatto di tua testa.”

a p. 90: “veniva a superficie” > galla.

a p. 113: “nel più esclusivamente filosofo di tutti gli esseri esistenti.”

a p. 114: ‘avviso’ per ‘preavviso’.

a p. 115: “E’ un’opera di rianimazione.” > terapia.

a p. 124: “Poi ci internammo lentamente nella valletta.” > inoltrammo.

a p. 125: “perdendo il carattere di fantoccio che aveva appena alzato.” > adottato, inalberato.

a p. 129: “i pittori che ritrattano i morti.” Nel senso di ‘ritraggono’.

a p. 170: ‘rivolgerla’ per ‘indirizzarla’.

a p. 175: “scendevano nella pianura sotto.” > sottostante.

a p. 183: “gli occhi piccoli e foranti” > perforanti.

a p. 184: “lo pensano in diverso modo.”

a p. 188: “Dostoevskij, mentre parlava, si contraeva come chi è sottoposto a una tortura.” Ma non è lui che parla, quindi manca il soggetto di ‘parlava’: l’altro, l’interlocutore, l’arciprete.

M. M.

***

 

CONDIVIDI