GLI ERRORI DI LORIANO MACCHIAVELLI

…..Nel suo libro del 2019, “Delitti senza castigo” (Einaudi, 260 pp.), scritto nel ’98, terminato nel ’18, ma ambientato nel ’93, l’Autore bolognese compie una serie di errori e l’Editore gli dà una mano coi refusi, per cui al Lettore smaliziato non resta che elencarli per dovere di cronaca.

…..Innanzitutto si trova una caterva di ‘che’ senza accento acuto, che sarebbe doveroso nel significato di giacché, affinché, ecc.

– A pagina 41 si trova un 33 giri “nella tasca interna del cappotto del ragazzo ucciso”. Ma che razza di tasca interna potrebbe contenere un disco, cosiddetto ‘padellone’, che misura trenta centimetri di diametro?

– A pag. 53se non se andrà il questurino”.

102: incidentalmente per accidentalmente.

152: “lo hai ritracciato in via del Falcone”.

155: “gli dànno un fitta”.

181: la voce narrante si mischia ai personaggi, come fosse in scena con loro, e gli parla tra virgolette, tipo voce della coscienza (?)

199: “il sentiero che avrebbe portati a fondo valle”.

207: “vide le SS preparasi all’attacco”.

214: “accompagnando verso est fiume”.

218: “Il 23 marzo del’45 compì i diciotto”. Ma poi: “Erano passati appena tre giorni dal compleanno. Era il 28 marzo del ‘45”. O ne erano passati cinque, o era il 26 marzo.

222/223: “Reder trascorse infatti quarant’anni in carcere in Italia. Fu liberato nel 1985 (24 gen.) dal governo Craxi”. “Furono i servizi segreti militari britannici a scovarlo e a catturarlo, nel 1948 (…) sottoposto a processo (…) condannato all’ergastolo (il 31 ott. 1951). Per cui in carcere restò appena 37 anni scarsi.

…..M. M.

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