VUOTO DI CORREZIONI

Nell’ultima puntata, per ora, della saga dei Bastardi di Pizzofalcone: “Vuoto” (Einaudi, nov. 2018, pp. 344), oltre ai numerosi refusi imputabili all’Editore che non fa controllare i propri libri prima di darli alle stampe, abbiamo reperito alcune curiosità, chiamiamole così, da ascrivere alla penna dell’Autore, Maurizio De Giovanni.

A pag. 39 viene definito ‘consiglio’ (di classe) quello che dovrebbe chiamarsi ‘scrutinio finale’, visto che: “io volevo bocciare un allievo che era una vera capra, lei al solito trovava mille ragioni per mandarlo avanti.”

A pag. 82 vi è un verbo usato erroneamente: “una relazione che (…) sarebbe coronata in un lungo e felice matrimonio”.

A pag. 133, siamo maligni ma è un po’ buffo leggere: “l’ispettore informò Laura della supposta scomparsa della Fimiani”.

A pag 261 ecco una azzardata constatazione su capelli mancanti: “con una incipiente precoce stempiatura in rapido avanzamento”. Come si fa a giudicare, a un primo e probabilmente anche ultimo sguardo, che ci sia avanzamento e che sia rapido?

Ma veniamo ai due errori principali di De Giovanni. Alle pagg. 40, 53, 54, 112 e 286 si parla dell’età dei due protagonisti, marito e moglie, ma i conti non quadrano: lui ne ha 45, lei 42, ma “Chiara sta insieme a Marcello da quando avevano vent’anni”. E anche ipotizzando il refuso, cioè da quando lei aveva vent’anni, i conti continuano a non tornare: “l’uomo che ho avuto accanto per ventisette anni”.
Per sovrammercato, l’ultima citazione contiene un ulteriore refuso: “hai mangiato per più di vent’anni anni dalle mie mani”.

A pag. 274, infine, l’Autore attribuisce al degente Pisanelli l’anomalia peculiare del commissario Ricciardi, titolare dell’altra saga partenopea degli anni ’30: “Cercando di non lasciarsi sopraffare dalle presenze che lo attorniavano, con una corda al collo e coi segni del vomito sul petto, con un foro sanguinante nella tempia, con la testa fracassata dall’impatto dopo un volo dalla finestra”. Forse De Giovanni ha interpolato un periodo destinato a un altro libro, giacché è Ricciardi ad essere assillato dagli spettri dei morti ammazzati!

M. M.

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