“IL QUADERNO ROSSO” DEGLI ERRORI DI BUSSI

Nel suo più recente giallo (edizioni e/o, aprile 2018, 440 pp.), Michel Bussi prende ancora una volta per il naso il lettore con spiazzamenti e selvagge agnizioni, ma tant’è: ci si appassiona lo stesso alla sua trama contorta, però non gli si possono perdonare i seguenti errori formali:

Numerosissimi ‘distrattamente’ e simili, e persino un “Quasi istintivamente” a pagina 159.

Ho scoperto di essere incinta il 25 luglio 1994, me lo ricordo, (…) visto che ero sì e no alla terza settimana”. Che sensibilità! Che consapevolezza del proprio corpo! Ma normalmente una non comincia a preoccuparsi dopo il primo ciclo saltato?!

A pag. 250 la protagonista dichiara: “Le risparmio i dettagli della traversata del deserto”. Poi però segue oltre una pagina di fitti dettagli relativi proprio a quell’avventura.

A pag. 358 sul volo Beirut – Rabat della Royal Air Maroc si gela in modo esagerato: “Gocce di sudore tiepido le imperlavano le tempie e le scendevano lungo il collo fino alla gola prima che l’aria condizionata le cristallizzasse in lacrime di ghiaccio.” Bum!!!

A pag. 368 Bamby cerca di rammentarsi il cognome di un vicino di casa e ipotizza: “Thierry? Henri?”. Quasi proprio come il famoso attaccante francese?

A pag. 423 si trova una sinestesia à la Mazzantini: “Tidiane sentiva sulle guance l’alito del mostro che puzzava di alcol e sudore” (?!?)

A pag. 430 la perla (nera?): “Visto che l’isola galleggiava in superficie”. Lapalisse, Lapalisse…

M. M.

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