IL LESSICO PARTICOLARE DI ELSA MORANTE
…..Raggiunta da tempo l’età della ragione, era ora di mettersi a leggere “La Storia” (Einaudi, seconda edizione, ott. 1974, pp. 666) e dopo il primo terzo del tomo possiamo già annotare alcune particolarità: le parole chiave sono ‘forastico’ (= scontroso), divanoletto (finché non viene bombardato) e tessilsacco (protezione per abiti), oltre a ‘soprapensiero’ senza una pi.
…..Da stigmatizzare invece l’uso del tutto personale dei seguenti vocaboli da parte dell’Autrice:
pag. 37: “E così da allora ogni sera gli si lasciava” … Nel senso di ‘concedeva’.
(62): “Ida si internò in un calcolo complicato” … Addentrò, tuffò, immerse.
(69): “lo sentì che di nuovo penetrava dentro di lei”. Pleonastico.
(84): “la gola rauca” … La voce.
(85): ‘relazione’ per ‘rapporto’, ‘coito’.
(104): “lui se l’era provveduto” = preso.
(112): “compieva la sua prima uscita nel mondo” = compiva.
(112): “il mondo si aperse” …
(131): “sua madre s’era risoluta a portarlo” = risolta.
(156): ‘corruscato’ per ‘corrucciato’ (probabilmente).
(159): “ebbe, tuttavia, un passaggio corrusco nello sguardo.” (?)
(162): ‘applausi’ per ‘plauso’, ‘feste’, ‘scodinzolio’ (da parte di un cane).
(178): ‘Costui’ per ‘questo’, trattandosi di un gatto, che poi si rivelerà una gatta.
(178): “avevano segnato un armistizio”. Francesismo/Anglismo per ‘firmato’, ‘siglato’.
(196): “gli si sedette davanti nella posa della sfinge d’Egitto.” … Gatta che s’acquatta, dunque.
(201): ‘vivezza’ per ‘vividezza’ (di un sogno).
(213): ‘ammicchio’ per ‘ammiccamento’.
(219): “Useppe (…) di lì a poco piegò le palpebre.” Abbassò.
…..E ora veniamo alle triplici ripetizioni, oltre una quindicina:
– No! No! No! Sì sì sì. No, e No e No No! no! noo!!! Beh… beh… beh… e… e… E No… No… No…
– Lampàna. Lampàna. Lampàna! Ah, Morte! Morte!! Morte!!! Bii! Biii! Biiii!! Biii! Biiii! Biiiii!
– Bi bi bi VIVALDI VIVALDI VIVALDI; CARLO CARLO CARLO Ino! Ino! Ino! Ino! Ino!! Ino!!! Vivaldi!
– Vivaldi! Vivaldi! “Mì, ci sono stato”. “Io ci sono stato…” “Ci sono stato…”
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IL LESSICO PARTICOLARE DI ELSA MORANTE
(Proseguendo nell’analisi)
…..Tra le pagine 222 e 444 si conferma l’uso del condizionale semplice, quello tipico del primo Novecento, vedi d’Annunzio e tanti altri, invece del sacrosanto condizionale composto.
…..Tra i vocaboli più frequenti si afferma il ‘terraneo’, che sarebbe un abituro tipo sotterraneo ma a filo strada, e non esiste in dizionario; un ‘sommier’ ha sostituito il ‘divanoletto’; compaiono i ‘burinelli’; la ‘scopoletta’, la ‘crescenza’ al posto della ‘crescita’; vari altri ‘ammicchii’; il solito ‘forastico’ e persino il ‘falotico’, in barba al “linguaggio comune e accessibile a tutti” sbandierato in quarta di copertina.
…..Tra gli errori più marchiani si elencano due pocanzi senza apostrofo; dei brutti ‘mentre che’; un “Sai per caso Remo (…)?” nel senso di ‘Conosci’; la gatta che diventa ‘costei’, ma anche ‘essa’, che avrebbe delle ‘zanne’ piuttosto che delle ‘fauci’.
A pagina 236: ‘compievano’ per ‘compivano’.
(248): “essa si lasciò a un sonno fondo” … Si abbandonò, si concesse.
(341): “stendersi su quella rete e lasciarsi lì fino a tutta la notte” … Abbandonarsi.
(263): ‘il pseudonimo’.
(299): “Immediatamente i tre fecero fuoco all’unissono” (?)
(301): “Così si era lasciato giù nel buio” … Manca ‘scivolare’, ‘cadere’, ‘andare’.
(337): “in cambio farina” … Manca ‘della’ o ‘di’.
(341): “due teste di capretto sanguinose” … Sanguinolente.
(344): “favoriva la squadra della Lazio” … Leggi: tifava.
(369): “(…) essendo analfabeta del tutto” … Ma ha solo tre anni e otto mesi!
(370): “due ragazzini più o meno coetanei di Useppe” … Che non ha ancora quattro anni!
(378): “arrossendo tutta come una ragazzetta di campagna al suo primo approccio di prostituta” ?!
(397): ‘tipo’ per ‘pupo’ (“di forse tre mesi di età”).
(426): “Un giorno lui, benché madre, la menò coi pugni” … Benché fosse sua madre.
(427): ‘si scontrava’ per ‘si imbatteva’.
…..Veniamo alle solite triplici ripetizioni:
sc… sc… sc… cip cip cip Sì… sì… sì… Zozzoni! Zozzoni! Zozzonii!!! Una scalinata lunga lunga lunga Viè’! Viè’! Vièèèè’! Meh! Meeh! Meeh! ma ma ma Ancòa! … Ancòa! ancòa! Prima! Prima! PRIMA! Sì sì sì Tì! Tì! Tììì! Tì tì tì! Sì sì sì… Antonio… Antonio… Antonio… Pum! pum! pum! pum pum pum Beuh! beuh! beeeehuh!
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IL LESSICO PARTICOLARE DI ELSA MORANTE
(E per finire…)
…..Anche da pag. 444 a pag. 666 sono frequentissimi il ‘terraneo’, ‘in istrada’, ‘invero’, poi la medaglietta, la stanzuccia, il pischello o pischelluccio, pazziare e scancellare, oltre ad altri quattro pocanzi senza apostrofo e ai soliti, arcaici, ri-aperse, coperse, offerse.
…..A pag. 459 c’è un “lo accertò” per “gli assicurò”. E a pag. 500 “essa accertò Ida” per ‘assicurò a’.
(472): “Essa cominciava a rimuoversi” … Essa ricominciava a muoversi.
(497): ‘Costei’ … La cagnona Bella.
(504): ‘costui’ … Un animaluccio senza coda non meglio identificato.
(518): ‘costoro’ … Cani randagi.
(519): ‘colui’ … Cane nominato Lupo.
(540): “cambio figurine” = in cambio delle figurine.
(561): “I suoi occhi malaticci (…) erano tutti venati di sangue” > (565): “coi suoi occhietti sanguinolenti” (?!) > (569/570/574/581/583): “l’ometto dagli occhi sanguinosi”.
(565): “proverbiò il piccolo pensionato”.
(578): “nell’ascolto del numeroso programma radio” (?)
(595): “Nemmeno lei non vide Useppe, nascosto, nella sua piccolezza, fra le stature degli adulti”.
(596/7): “gli si risentì ruvidamente” (?)
(616): “e a lui l’hanno chiuso dentro un bunker”.
(618): “Si era alla vigilia del solstizio” … Ma oggi è lunedì, dopo la drammaticissima domenica di Davide Segre nell’osteria dove trasmettevano le partite alla radio, mentre il solstizio d’estate nel 1947 si ebbe il 22 giugno, domenica.
…..E concludiamo con l’usuale valanga di triplici ripetizioni:
Nino! Ninoo! Ninooo! MAI! MAI, MAI tic tic tic. La colpa è tua, mà. La colpa è tua. La colpa è tua. hump hump hump è tutto uno scherzo uno scherzo uno scherzo cammina cammina e cammina piccoli… piccoli piccoli… luminose luminose lu-mi-no-se… Come!… Come!… COME… Sì!… sì!… sì!… no, e no, e no, E’ uno scherzo, uno scherzo, tutto uno scherzo! Guà-guà-guàrdami , bà-bà-bàciami, Tutti nel mucchio. Nel mucchio! Nel mucchio! grande grande grande piccolo piccolo piccolo, Chi è?! chi è?! chi è?!!! Vvàvide!… Vvàvide!… ahòo!! Vvàvide!…
E’ uno scherzo, uno scherzo, tutto uno scherzo è uno scherzo, uno scherzo, tutto uno scherzo tic tic tic Tic tic tic,
…..E invece alla fine sono tutti morti.
…..M. M.
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