I QUI PRO QUO DI GESUALDO BUFALINO
…..Nel 1991 il raffinato scrittore siciliano pubblicò un intrigante giallo alla Agatha Christie, “Qui pro quo” (Bompiani, 144 pp. con 15 riproduzioni di opere di autori tra i quali Topor, Schiele e Folon), infarcendolo di termini dotti e linguaggio aulico, ma non lasciandolo indenne da errori e castronerie.
…..Nella lista dei Personaggi a pag. 9 ne mancano due: il busto di Talete (quello di Eschilo invece c’è, ma è fondamentale) e il procuratore balbuziente Francalanza; inoltre il servo di colore viene soprannominato “Hailè Salassiè”, invece di Hailé Selassié.
…..A pag. 10 l’Io narrante, Esther/Agatha, si lamenta che la sua vita di bruttina stagionata 38enne non sia altro che uno “sgranare il tempo, un menarca dietro l’altro”. Insomma: una successione di prime mestruazioni?
…..Inizio terzo capitolo a pag. 34: “Dire che al riposino del dopopranzo ero affezionata”? O “E dire” o “Direi”.
…..Snobismo a pag. 35: “Ma non sì che non mi stupisse”.
…..A pag. 50 Lidia, recandosi al solarium, “E’ vestita di (…) otto centimetri quadrati scarsi di stoffa”. 4 cm. per 2 ci sembrano proprio decisamente non coprenti, ma forse vanno intesi come 8 x 8!
– (63): “Crescere legna al fuoco” per ‘Aggiungere’.
– (77): l’Autore inventa un ‘desabigliè’ per ‘déshabillé’.
– (78): Esther diventa improvvisamente Esterina.
– (78): ‘Domani’ per ‘L’indomani’, trattandosi di un racconto al passato.
– (90 e 92): ‘or ora’, ma sarebbe più appropriato ‘allor allora’, per lo stesso motivo.
– (113): Un ‘è’ dovrebbe essere ‘era’, ormai.
– (121): “sotto il peso di quell’Eschilo di cui egli era calvo altrettanto”. Di cui?
– (128): “io che pure digerisco i ricordi come una iena i cadaveri”. Meglio ‘carogne’ o ‘carcasse’.
– (128): “Currò era già lì con un mazzetto di strelitzie in mano” … ?! (no comment)
– (136): in autostrada ci sarebbero delle strombettanti 600 in sorpasso. Nell’autunno del 1990?
…..Ma dopo tutto risulta illuminante un’affermazione a pag. 130: “Non tutti i refusi vanno corretti”.
…..M. M.
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