L’OROLOGIO DI CARLO LEVI VA A RITROSO

…..Giusto ieri il tomo n. 126 dei Saggi Einaudi ha compiuto 73 anni, essendo stato stampato in Torino da Francesco Toso il 15 maggio 1950: “L’Orologio” (scritto a Roma tra il 1947 e il 1949, 360 pp., Lire 1000) descrive la vita nella capitale, ma anche a Napoli e nel tragitto infestato da briganti di passo (sic) tra le due città all’indomani della Liberazione dal giogo nazi-fascista, non da quello alleato.
…..La pagina di Carlo Levi è sempre pregna di commossa umanità e vibrante critica politico-sociale, ma purtroppo è costellata, ormai, di arcaismi e pure di errori grammaticali, che andiamo ad elencare.

Tepido x tiepido;

valige (in numero esorbitante); grige (solo poco meno numerose); malvage; fradice (tutte senza i);

coscie; angoscie; liscie; trancie; provincie (tutte con la i);

i selciati della strada (?);

cambio x resto; rendé x rese; apersi x aprii; aperse x aprì; adoprare;

rinchiuse errato x richiuse;

elittiche idem x ellittiche;

repugnava da (ma ripugnanza altrove); repulse; recettivo; reverenze (ma riverente altrove).

“Non so che mi risolvere” … Forse per “non so risolvermi, cosa decidere”.

“Per fortuna, tutta la gente corsero (?)

“Sopra un asse” (sic, ma lo sbagliano in tanti).

Pretensioso (giusto, ma desueto).

– Portieria x portineria.

“Di principi veri (…) ce n’è rimasto pochi” (?)

Riesumazione x rievocazione (?)

“Il passaggio degli automobili”. Maschile come a inizio secolo, ma poi sempre femminile di seguito.

Torno torno (3 volte); d’ognintorno.

“Io sto bene, io sto bene, io sto bene…”

“dietro le lenti e le lenti delle lenti”

“Piove!Piove, piove!

“e onestà, sempre onestà, ancora onestà.”

“questo e questo e questo.”

“America, America, America…”

“I Contadini staranno sempre lì per lì per vincere”lì lì per vincere!

Chiacchere (3 volte), ma chiacchiere in altre 3 occasioni.

Serdignolo (?)

Spagnuola.

Jin e Jen per Yin e Yang (?!)

“L’urlìo delle cicale” (?) Magari il frastuono assordante, ma certo non emesso dalle bocche, anche se il buon vecchio “Novissimo Melzi” del ’62 per frinire dà: il canto delle cicale.

Rivolto x rivoltato, girato.

Distretta x necessità.

Un scudo coronato (…)

Le pesciaiole x le pescivendole.

Pel freddo.

“Suntuosamente vestita di broccato”.

…..M. M.

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