STILEMI ANNI ’30 E REFUSI DI GUIDO CANTINI PER SIMENON

Il 5 settembre 1938 Mondadori licenziava “La fuga” di Georges Simenon: 190 pagine ancora intonse alla modica (?) somma di 8 lire (diconsi otto lire). L’altro ieri, 7 luglio 2019, ne abbiamo reperito in bancarella una fresca copia, con le pagine separate un po’ grossolanamente, alla meno modica somma di 15 euro, ma potrebbe ormai costare anche il doppio.
L’originale, intitolato “Les suicidés”, risaliva al ’34 e quindi il traduttore Cantini aveva tutto il diritto fisiologico di impiegare stilemi dell’epoca, che però adesso appaiono forzatamente datati e di gusto dannunziano (il Vate era morto il 19 febbraio del ’38); ne diamo conto, senza indicazione di pagina.

  • Nel secondo soffietto editoriale, dedicato all’Autore, si legge ‘il pseudonimo’;
    un gnomo;
    Goccie;
    Mi lascio però dubbioso il fatto (o lasciò o lascia);
    aperse (frequenza: 6 volte);
    faceva dietro fronte;
    sopratutto (2 volte, ma a pagina 157, andando a capo: soprat-tutto);
    la polizia dei buoni costumi;
    Era stupefacente di semplicità;
    abbruttimento (per abbrutimento, stupore);
    Schiocchezza;
    rioni (per ‘arrondissements’);
    quarant’otto ore;
    antico ufficiale (per ex);
    chiaccherona (meglio con la i);
    all’Havre;
    Dov’ha il magazzino?
    a traverso;
    in qualche parte (per da qualche parte);
    per sopraggiunta ( = per giunta).

Concludiamo col notare che, come da direttive governative dell’epoca, i nomi propri sono italianizzati e anche alcuni toponimi parigini, che raggiungono un effetto alquanto buffo:
– la Gare de Lyon diventa la stazione di Lione (?) e Rue des Dames la via delle Signore (scostumate?).

M. M.

***

 

CONDIVIDI