SIMENON ALLA FIERA DELL’INVOLONTARIO

…..Dobbiamo apprezzare ancora una volta la sagacia di una traduttrice del grande belga, nell’occasione Laura Frausin Guarino, che di fronte a una quindicina di ‘machinalement’ riesce a evitare di tradurlo coll’irricevibile ‘macchinalmente’, bensì nei modi che andiamo ad elencare (tutto questo ne “Il dottor Bergelon” del 1939 > ’41, ora Adelphi, feb. 2022, 195 pp.):

– Istintivamente (2 volte)
– Con un movimento automatico
– Distrattamente (3 volte)
– Meccanicamente (2 volte)
– Con un gesto meccanico
– Non fu consapevole
– Automaticamente (2 volte)
Con uno scatto della testa che sembrava un tic
Senza che se ne rendesse conto
Involontariamente
Con un gesto automatico.

…..Oltre al solito ‘tic’ simenoniano del fare agire i personaggi involontariamente, segnaliamo una ripetizione a pagina 116 di una caratteristica già descritta a pagina 92: ma si tratta di due pettegole diverse: “la signora Pholien, la lingua più velenosa del quartiere” e “la signora Jonas, la lingua più velenosa della parrocchia di Saint-Nicolas”.

…..Inoltre alle pagine 148, 149 e 150 vengono descritte tre giovani appartenenti all’Esercito della Salvezza di Anversa: “Una giovane donna”; “Le tre giovani (…) si stringevano l’una all’altra come fanno le ragazze quando devono raccontarsi dei segreti”; “Le tre giovani donne”. Poi però viene rivelato che “Due di loro non avevano più di trent’anni, mentre l’altra (…) era sopra la quarantina”.

…..Lo stesso protagonista ne ha pochi più di trenta, ma sua moglie Germaine, sua coetanea, a pag. 90 “non si metteva mai in costume per non far vedere le varici”.  Così giovane ?

…..Infine, alle pp. 173 e 175, strano orologio sulla facciata della Gare du Nord: “le lancette avanzavano a scatti di un minuto”. Probabilmente solo quella dei minuti, appunto! (nel primo caso la traduttrice volge direttamente dall’originale, mentre in seguito l’Autore parla solo del progredire dell’orologio).

…..M. M.

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