GRANDE DE GIOVANNI, CON QUALCHE ERRORE

…..Il nuovo capitolo della saga della Mora e della Bionda, “Gli occhi di Sara” (nero Rizzoli, mar. 2021, 336 pp.), non fa che confermare l’indubbio talento dello scrittore partenopeo, con una vicenda tesa e affascinante, che rimbalza tra il 1990 e il 2020, ma senza mascherine in faccia, a parte quelle dei chirurghi.
Qualche errorino ad ogni modo l’abbiamo reperito e ne diamo prontamente conto.

– A pagina 18 si legge: (…) vi ci rivoltate dentro come porci nel fango”.
Rivoltolate!

– A pag. 53 un’esagerazione: “A volte, prima di addormentarmi, mi passano davanti migliaia di visi”.

– A pag. 85 Vasile Ungur “Ha un atteggiamento imperativo”. Forse ‘imperioso’.

– A pag. 166:(…) prova a cambiare discorso in fretta dopo aver commiserato un po’”. Dopo averlo.

– A pag. 176 delle ‘scarpe bicolore’ dovrebbero essere ‘bicolori’.

– A pag. 192 Cicci pare stupirsi del ruolo famigliare di Sara rispetto al piccolo Massimiliano: “E quindi era la nonna.” Ma già a pag. 68 le era stata chiaramente presentata: “La signora Morozzi è la nonna del bambino”.

– Ripetizione a pag. 305: (…) consapevole di aver aver capito in tempo”.

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CHE GUERRA DI SECESSIONE?

…..Nel suo recentissimo “Alabama” (Sellerio, apr. 2021, 265 pp.), lo storico Alessandro Barbero compie almeno tre misfatti:

– Mutua/Plagia/Ruba l’idea del veterano ultracentenario intervistato dal “Piccolo grande uomo”, ma almeno contiene l’età del suo Dick Stanton intorno ai cento anni, mentre il Jack Crabb di Dustin Hoffman ne aveva addirittura 121.

– Infarcisce il vertiginoso fabulare del suo testimone (verbosissimo e lucidissimo, nonostante l’età) di almeno un migliaio di che nelle 250 pagine effettive, e la maggior parte dovrebbero avere l’accento acuto, ché non tutti sono congiunzioni, pronomi relativi, o magari l’abbreviazione di tanto che: sono quasi sempre dei poiché, affinché, giacché, quando non significano ‘in cui’, ma quello dipende dalla parlata locale del sudista ottocentesco > novecentesco.

– A pagina 35 s’incontra il solito errore che non ci si aspetterebbe proprio da un docente universitario, ma forse la colpa è più dell’editore: “nient’altro che un asse di legno grezzo, nemmeno verniciato”… Nemmeno maschile, soprattutto!

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ARSENIO LUPIN RITRADOTTO ?

…..Sull’onda del successo televisivo Netflix con protagonista il simpaticissimo Omar Sy, la Salani ha ripubblicato “Arsenio Lupin – Ladro gentiluomo” (feb. 2021, 270 pp. + 8 di foto a colori tratte dalla fiction TV), affidandone la ritraduzione, immaginiamo, a François Proïa, che non ha reso sempre un buon servizio a Maurice Leblanc (1864-1941).

– A pagina 4, fin dal colophon, nel titolo dell’originale del 1907 compare ‘Gentlemen’ al plurale.

– A pag. 38 s’ode “il clacson di un’automobile”, ma nel 1905 (mer. 27 e gio. 28 settembre a pag. 32) la ditta Klaxon doveva ancora idearlo (1908) e poi commercializzarlo (1914): si sarà trattato forse di una tromba o di un corno allertatore acustico!

– A pag. 61: “polpetta di pane” per ‘pagnottella’ (?)

– A pag. 66 uno smaccato francesismo: “Dica dunque, uomo, continui per la sua via!”. Un “Dites donc” spazientito equivale a un “Ma guarda un po’ !”, “Che diamine!”.

– A pag. 70: “Siccome è quasi l’ottavo nome che lei pretende di avere.” Forse ‘questo’ per ‘quasi’.

– (78): ‘indefinitivamente’ per ‘indefinitamente’, come appare correttamente a pag. 158.

– (82): “Ebbene! Cosa, che hai?” (?)

– (90) le solite cantonate degli scrittori in tema di superfici: uno scompartimento ferroviario risulta “un luogo di sei piedi quadrati”. Ridicolo perché impossibile: un piede britannico supera appena i 30 cm, perciò 3 x 2 sarebbero solo 90 x 60 = 5400 cm quadrati, cioè poco più di mezzo metro quadrato; più probabilmente si intendono 6 x 6 = 1,80 x 1,80 = 3,24 metri quadrati, anche se disposti a rettangolo !

– (101): “Ci ha attaccati” per ‘aggrediti’.

– (103): “non dovevo sperare di raggiungerlo” per ‘potevo’.

– (106/107): “A nessun prezzo” per “A tutti i costi”.

– (107): “soprabito grigio avvitato”. Prima era solo ‘a vita’.

– (130): ‘sia’ per ‘sia stato’, ‘fosse’, ‘fosse stato’, ‘fu’ (trattandosi di molti anni prima).

– (151): ‘diede’ per ‘dava’ o ‘aveva dato’ (in un periodo tutto all’imperfetto con soggetto vivente).

– (155 e segg.): Éco de France” per ‘Écho’.

– (173) altro gallicismo: “Vediamo, non insista, non abbiamo niente da dirci”. Il ‘Voyons’ di stizza va tradotto con ‘Suvvia’ o ‘Insomma’.

– (178): ‘Accordato’ per ‘D’accordo’.

– (203): “m’incarico di vivere come l’intendo”. Antiquato, e di ardua comprensibilità.

– (214): “pozzanghere di sangue” per ‘pozze’, non certo fangose né per strada.

– (219): “Alcune settimane dopo cominciò il dibattimento. Furono confusi e deboli. Il presidente li diresse senza ardore”. Ma all’ultima riga della stessa pagina si legge ‘i dibattimenti’.

– (227): ‘Convenuto’ per ‘D’accordo’ o ‘Intesi’.

– (250): “Questo m’è sembrato strano, ma cosa! L’ordine era categorico” . Il ‘Quoi’ di stupore è piuttosto un ‘Insomma’, ‘Diamine’.

– (262):pozzanghera d’olio” per ‘pozza’.

– (263): “emanò un sospiro di sollievo” per ‘emise’.

– (265): ‘vuotatasche’ (‘vide-poches’) per ‘svuotatasche’, ‘guantiera’, ‘cassetto portaoggetti’ in auto.

…..M. M.

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