LE  ANOMALIE  DELL’ARARAT  E  DI  MICHEL BUSSI

…..Nel suo thriller-fiume, o meglio thriller-montagna, “Tutto ciò che è sulla Terra morirà” (edizioni e/o, mar. 2021, 622 pp.), per la traduzione di Alberto Bracci Testasecca, l’autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe’ dissemina i suoi percorsi di trekking di innumerevoli castronerie geografiche e altre amenità, che andiamo prontamente a sbertucciare.

…..A pagina 11 vengono fornite due mappe della zona incriminata e su queste basiamo la nostra disamina. A pag. 21 i personaggi si trovano ad Erevan e si legge: “Il sole era ancora nascosto dietro il monte Ararat, meno di quaranta chilometri a sudest”. Veramente si trova a sudovest e il sole non potrà mai esserne schermato nella capitale dell’Armenia, che si trova a 50 km, a un dislivello di circa 4000 metri dalla vetta, poco più del Monviso visto da Torino.

…..A pag. 50 qualche scompenso temporale: il protagonista nel nono capitolo, in diretta sequenza dal primo, risulta edotto di una strage compiuta da terroristi nel quarto.

…..A pag. 70 si trova un ‘Departement International of Remote Sensing’. O ‘Département’ o ‘International Department’, ma bisogna scegliere tra francese e inglese!

…..A pag. 78 si parla della ’fiancata nordovest della montagna’, ma non basta il fianco, o le pendici?

…..A pag. 137 ci sono cinquanta pensionati che attraversano lentamente una strada bloccando il traffico e l’Autore (o il Traduttore) li definisce complessivamente ‘il millepiedi’, ma perché non soltanto e più precisamente ‘il centopiedi’ ?

…..Di nuovo problemi di collocazione dell’Ararat: siamo a Igdir e a pag. 215 Aman “Si voltò verso est, verso il monte Ararat”, che è a sudest. E a pag. 217 “l’ombra del Monte Ararat ricopriva tutta la città”. Impossibile di sera!

…..A pag. 305 Palermo viene definita ‘la capitale siciliana’.

…..A pag. 325 la cittadina turca di Dogubeyazit si troverebbe a trenta km. dal confine con l’Iran e a quaranta da Erevan; ma da mappa fornita risultano rispettivamente a 20/25 e 75/80.

…..A pag. 340 il 61° capitolo s’intitola, come il 59° di pag. 330 “Sopra l’Europa”, ma se prima il Falcon 2000 stava sorvolando il Mediterraneo tra Sicilia e Grecia, ora sta per atterrare a est della Turchia, che notoriamente NON è Europa!

…..(355): “La montagna schiacciava l’orizzonte con la sua massa”, ma ci troviamo a circa 60 km.

…..(379) horror: “Una contrazione da spettro gli deformò il viso” (?)

…..(381): “l’immensa sagoma del monte Ararat dominava l’orizzonte”. Da 70 km?

…..(381): ‘stridé’ per ‘stridette’.

…..(405): “Il vecchio deve avere un’emorragia digestiva e urinaria . Magari ‘gastrica, intestinale e vescicale’ ?

…..(411): “Zak insisté puntando il dito verso ogni angolo della stanzetta tonda”. Ricorda quella barzelletta in cui la suocera, al genero che sta costruendo una casa rotonda, chiede: “C’è un angolino per me?”.

…..(412) prima esagerazione di Bussi: “La lastra doveva pesare varie centinaia di chili. Con sforzi immani riuscirono a farla scivolare per qualche decina di centimetri”. Un uomo, una donna e un anziano?!

…..(435): “Maku è una città di frontiera situata a una quindicina scarsa di chilometri dal confine turco”. In realtà 25. Ma ancora, a pag. 444: “La Turchia è a quindici chilometri”.

…..Sinestesia a pag. 456: “La ricercatrice lo ascoltava con tanto d’occhi”. Yeah!

…..(456): “Questo è il monte Ararat, un massiccio di duecentocinquanta chilometri di circonferenza”. Altra esagerazione.

…..(471): “Il pick-up continuava a correre nella loro direzione. Era ormai a meno di cinquecento metri, il tenente ne vedeva gli occupanti”. Provare per credere.

…..(483): “La vetta dell’Ararat è un altopiano di ghiaccio di vari chilometri quadrati”. Da un’immagine satellitare di Google Earth saranno uno e mezzo. Infatti a pag. 590 si legge: “centinaia di metri quadrati di ghiaccio”.

…..(494): “Sapeva che il gracile corpo sorridente della segretaria avrebbe tenuto alla larga i seccatori più tenaci” (?!)

…..(504): “La vetta appuntita del Piccolo Ararat” sarebbe appena a mille metri da “quella più smussata del Grande Ararat”.  In realtà la differenza è di 1250 metri (3915 vs. 5165).

…..(515): “l’attimo dopo tutto si catapultò”… Meglio ‘si rovesciò’.

…..(516): “Per colazione (…) un litro di caffè bollente”. Bum!

…..(520): “Un terrorizzante pallino rosso gli si incollò sulla fronte ghiacciandogli il sangue nelle vene”. Ma lui non può certo vederselo!

…..(567): (…) le coordinate geografiche precise al decimo di grado”. Ma 39° 45’ 41.96” N e 44° 18’ 36.54” E lo sono addirittura al centesimo!

…..(611>612): “Aman (si trovava) qualche centinaio di metri al di sopra della carneficina”, ma sarebbe comunque riuscita a vedere che  “il turbante rosso porpora si impregnò di sangue”. Complimenti!

…..M. M.

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