ALTRE OSCURITA’ DI BUSSI

“Michel Bussi è l’autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe” recita il soffietto del suo libro del 2012 “Un aereo senza di lei” (Mondadori 2014 e 2018 in “Passione Noir”, pp. 480) e in effetti si fa leggere anche in italiano, per la traduzione di Vittoria Vassallo, ma come al solito, quanti dettagli da correggere che nessuno si prende la briga di rilevare e rivelare!

Oltre al marchio di fabbrica di ogni autore francese, da Simenon in giù, rappresentato dall’avverbio ‘machinalement’, presente una trentina di volte e fortunatamente mai reso letteralmente, ma con ‘meccanicamente’, ‘distrattamente’, ‘istintivamente’ e simili, il testo offre quel che segue:

A pag. 47 le “principali confraternite universitarie” diventano, a pag. 58, una “associazione studentesca”.

A pag. 50 grave imprecisione: “… il volo Istanbul-Parigi della sera, il 23 dicembre”. La partenza avvenne il 22, l’incidente pochi minuti dopo la mezzanotte.

A pag. 51 la voce narrante si contraddice nel giro di una quindicina di righe, prima richiedendo: “concedetemi una digressione di qualche riga per presentarvi Malvina. E’ importante. Capirete.” Poi sterzando bruscamente: “Ma andiamo avanti, non è questo il momento di parlarne.” (?)

A pag. 67 siamo nel1980, “In piena globalizzazione economica”. Un po’ prestino, a parer nostro.

Alle pagg. 74/75 si afferma che “La torre Eiffel (è) il monumento più visitato al mondo.” Invece ad oggi risulta Notre Dame con quasi il doppio di visitatori della Torre, che si classifica solo quarta, dopo la Grande Muraglia e l’Opera House di Sydney (ma magari nel ’98 c’erano meno code per salirvi!).

A pag. 76 grave errore cronologico: “Era il 1980!” … e invece siamo già nel 1981!

Ibidem si parla di “modellizzazioni”, nel senso di modelli di visi invecchiati informaticamente per prevedere come potrebbe essere diventata un’infante dopo 18 anni.

A pag. 82 viene definito ‘un acronimo’ quello che “fondeva le prime lettere di Lyse-Rose e le ultime di Emilie: “Lylie”. (?)

A pag. 143 il detective Gran-Duc pone una domanda capitale e poi si chiede da sé: “Domanda premonitrice? Avrei dovuto insospettirmi.” … di averla fatta?!

A pag. 147 un’impossibilità geometrica: “Era una casetta a un solo piano, posizionata al centro di un incantevole giardinetto di una ventina di metri quadrati. Una unifamiliare (sic) circondata da un giardino”. 20 metri quadrati sono 5 x 4 o 4 x 5, ma dove la facciamo stare ‘sta casetta? Probabilmente, come succede a molti scrittori, si intende 20 x 20.

A pag. 244 l’errore cronologico più pacchiano, se si considera che Bussi, maniacalmente, fa precedere ogni capitolo dalla data e dall’ora! Lyse-Rose a pag. 67 è nata il 27 settembre 1980 e quasi tutto si impernia su quella data, ma adesso viene postdatata al 27 novembre 1980.

A pag. 348 “Malvina (…) si accomodò sul primo sedile del vagone, dirimpetto a quello occupato da lui”, poi però, a pag. 350: “Marc si decise. Si alzò senza far rumore e avanzò in punta di piedi. Meno di venti metri lo separavano dalla ragazza”. Ma non erano ‘dirimpetto’?

A pag. 363, il 2 ottobre 1998, ore 18.10, “Il Rouen-Dieppe attraversava (…) un oceano giallo di mais e colza”. Sì, esiste un tipo di colza autunnale, ma noi sappiamo per certo che le distese gialle in Francia e in Cina sono assolutamente primaverili!

A pag. 412 anche Malvina sbaglia un anno: “Gran-Duc ha sbagliato data, Punto e basta. Quindici anni dopo, sai…”. Invece tra il 7 novembre 1982 e l’attuale 3 ottobre 1998 ne sono passati sedici.

A pag. 418 un paio di scelte da sobbalzo della traduttrice: “I litorali del bacino parigino si snodavano in successione.” (?!) “… si stendevano le valli ortoclinali boscose.” Cioè parallele?

A pag. 428 un’esagerazione di Bussi: “Il sudore che colava dalla tempia del postino inondò la canna della pistola”. BUM!

A pag. 447 la ‘marescialla’, Signora Montaigu, ha un viso “che esprimeva chiaramente gli anni di privazione per scalare ogni gradino della gerarchia aziendale”. Ma a pag. 449, parlando nel 1998 del 1980, “non poteva avere più di dieci anni allora”. E quindi a 28 circa non può essere già così ‘provata’ e in alto nella gerarchia!

A pag. 466 quella che Marc inizia a leggere “lentamente, ad alta voce” è la trascrizione scritta della testimonianza decisiva che risolve l’enigma in “quattro pagine dattiloscritte”, ma a pag. 467 e successive si trasforma nella registrazione in viva voce della stessa, ovviamente trascritta anche questa su carta, però quella del libro che stiamo tenendo in mano!

M. M.

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