F_Morello mercatino
C_Morello_DiluvioSabato scorso, nel mezzo diluvio al mercatino dietro Porta Palazzo, s’è reperito per due euro “Dopo di me il diluvio” del duo David / Forrest (Mondadori 1973, 202 pagg.): un bel divertissement arcaico, leggere per credere!

Alcune curiosità del testo: la traduttrice Ida Omboni preferisce aperse per aprì (20 volte in tutto) e coperse per coprì (tre volte), ma solo nelle ultime tre pagine, quando il diluvio catartico ha finalmente inizio.

A pagina 33 ci delizia con un maiale miracolistico “coi suoi piedini a zoccolo” (?!)

A pag. 109, in combutta con gli Autori, fa sorgere il sole a ovest, nonostante le due belle mappe dei luoghi fornite a inizio e a fondo libro, con tanto di punti cardinali ben in vista, ancorché coricati.

A pag. 129 a questa nuova arca, per sembrare un’enorme cassa da morto, “Le manca solo un bel paio di maniglie d’ottone”. Ah sì? Un solo paio?!

Infine a pag. 152 si trova un bisticcio religioso, forse voluto: “… magari un vostro bambino vorrà diventare ebreo. E’ poco ortodosso, lo riconosco”.

UN ALTRO LIBRO TROVATO AL MERCATINO

 

C_Morello_Mercatino 2Dopo oltre quarant’anni è riaffiorato su un banchetto dell’usato “Ritratto di provincia in rosso” di Paolo Levi (Rizzoli, 1975, 200 pp., £ 3000 allora, 2 euro adesso): trattasi di giallo atipico che già l’anno dopo fu trasformato da Marco Leto in un film con Ugo Tognazzi, “Al piacere di rivederla” (su YouTube c’è tutto, ma in scarsa definizione).

Abbiamo scoperto che anche nella provincia laziale degli anni ’70 s’incontravano personaggi che compivano azioni macchinalmente, automaticamente, istintivamente o distrattamente (una decina di volte in tutto), ma le perle disseminate dall’Autore sono altre:

tra le pagine 62 e 63 “una specie di mister Universo” diventa inspiegabilmente “l’efebo, semisdraiato in una poltroncina.”.

Alle pagine 65 e 128 due personaggi s’assopiscono in modi francamente incredibili: “… in preda a un’ira pazzesca, s’era addormentato di colpo.”; “… freneticamente strinse i pugni chiamando la mamma, finché non si addormentò con un crollo.”.

Stranezze anche a pagina 118: “Non riuscivo a riuscirci”; a pag. 139: “… nell’albergo vi erano solo i soliti rumori che non si sentono”: e a pag. 142: “Possibile che sappia qualcosa senza saperlo ?”.

E per finire un paio di buffi bisticci, a pag. 142: “Bianca portò sul tappeto la questione del conto svizzero.“- Io non ne so niente – mormorò S. a ogni buon conto.”; e a pag. 154: “L’uscio venne aperto dal dentro”. Certo, se non sei il padrone di casa e/o in possesso delle chiavi…

Marco Morello
Febbraio 2017

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