BORDELLI D’ANTAN
…..Con inspiegabile ritardo abbiamo letto il terzo romanzo della serie del Commissario Bordelli, “Il nuovo venuto” (Guanda 2004, ora TEA, mag 2021, pp. 226 + le ricette speciali di Ennio Il Botta), per il quale Marco Vichi ricevette il Premio Fedeli: intreccio, ambientazioni e caratterizzazioni avvincenti come sempre, ma con anche una serie di stranezze che andiamo ad additare.
…..A pagina 110 si parla di Benito Muggio, nato nel ’40 (la vicenda si svolge a dicembre 1965), che a pag. 111 viene descritto come “un ragazzo sui venticinque anni”. Et pour cause…
…..A pag. 141 da Firenze si passa in Sardegna (come accade per tutto il libro), e Gonnosfanàdiga viene definito un paesino, ma nel ’61 (fonte Novissino Melzi) contava 7100 abitanti, mentre altre località citate prima, apparentemente più importanti, ne avevano solo 1500, 1800 e 4000 rispettivamente.
…..(143): “Nel cielo limpido c’era soltanto una grande nuvola fiamminga, immobile come una montagna”… Ricordiamo più facilmente i cieli tiepoleschi!
…..(149): “via Stoppani. (…) Era una traversa senza sbocco di viale Volta”. E ancora (181): “via Stoppani, una strada privata senza sbocco che dal viale Volta saliva verso la collina”.
…..(150): la bellissima sedicenne Marisa fa ricordare a Bordelli il suo grande amore di un tempo Milena, che diventa erroneamente Marisa a fondo pagina!
…..(156): il Commissario ha un appuntamento alle cinque del pomeriggio e nella mezz’ora precedente vi si reca con calma: “Era già buio” … Ma il 21 dicembre il sole è appena calato (16.35 circa): come fa a essere già buio?
…..(161): “La distanza che li separava era un abisso con il vuoto in mezzo”. No comment.
…..(180): “Perché me lo chiedi?” … Ma la battuta precedente non era una domanda.
…..(185): Il solito ‘cancellino’ per ‘cancelletto’.
…..(189): ‘il bracciolo’ per ‘il braccetto’ del giradischi (?!). Ma a pag. 327: “il braccio del grammofono”.
…..(202): “si mise a cantare sopra la voce di Mudugno”. (sic)
…..(254/5): Armungia (CA) sarebbe “un paesino di trecento abitanti”. Nel 1961 risultavano 1132, ma solo 450 l’anno scorso (fonte Google).
…..(258): “Braccio di Ferro faceva a botte con Bruto” … Meglio noto come Bluto the Brutus.
…..(324): “Davanti a lui c’erano quei cinque corpi battuti dalla pioggia che colavano sangue”. Ma alle pp. 321 e 329 è ben specificato che si trattava di sei vittime.
…..(335): “il quadrunviro fascista”. (sic)
…..(348): “Si riempirono di carne” … meglio ‘rimpinzarono’.
…..(354): “nelle pasticcerie si vedevano già le calze della Befana e il carbone dolce” (a Oristano, il 27 dicembre ’65). (386): “Le vetrine erano già piene di calze della Befana e di carbone dolce.” (stesso giorno, però a Firenze).
…..(399): “cadaveri caprettati” … Incaprettati! Caprettati significa “a macchie nere su fondo bianco”.
…..(414 e segg.): su Firenze si scatena un temporalazzo con fulmini che cadono vicinissimi, tuoni e scrosci d’acqua. Possibile, a San Silvestro? Realisticamente no, stando anche all’archivio meteorologico che a quella data non segnala alcun fenomeno di tipo estivo sulla città.
…..M. M.
***