VIRGINIA WOOLF E LA TRIPLICE RIPETIZIONE

…..Nella sua ultima opera, “Tra un atto e l’altro” (traduz. di Francesca Wagner e Franco Cordelli per Guanda 1979, ora sui Meridiani Mondadori, 2005, da p. 1109 a p. 1267, più note), la grande autrice britannica, oltre a deliziare con una rappresentazione amatoriale in paesaggio agreste pur se contrappuntata dalle ansie per la guerra imminente e dai presagi di annegamento, si scatena in una sarabanda di triplici ripetizioni di termini che lasciano interdetto il lettore, specie quando non sono relative a delle strofette o canzoncine. Eccone l’elenco puntuale:

– picchiarono, picchiarono, picchiarono;

– mai, mai, mai,

– tagliavano, tagliavano, tagliavano.

– Vuota, vuota, vuota; silenziosa, silenziosa, silenziosa.

– Svelti, svelti, svelti. (…) Svelti, svelti, svelti.

ciuff, ciuff, ciuff. (trattasi di un grammofono che s’inceppa per decine di volte.)

– tic, tic, tic. (la puntina sui dischi, idem)

– E urlò. E urlarono. E urlavano

– Ha, ha, ha!

– Alla festa di maggio, alla festa di maggio (…) alla festa di maggio.

– Dispersi noi siamo (una dozzina di volte in due pagine)

– Seguitemi, seguitemi, seguite me…

– O seguire, seguire, seguire la dispersa compagnia?

– salire, salire, salire

– Il fienile, il nobile fienile, il fienile

– La-Si-Do, La-Si-Do, La-Si-Do

– avrà fine, fine, fine.

– Valentino, Valentino! Valentino!

– Vecchio – vecchio – vecchio.

– E’ la morte, morte, morte

– Lacrime, lacrime, lacrime

– guarda, guarda, guarda

– vita, vita, vita // Sì, sì, sì // No, no, no.

…..Intrigati da tale particolarità, siamo andati a scandagliare tutte le opere precedenti di Virginia, rilevando quanto segue:

 

…..“La Stanza di Jacob” (1922) presenta:

“Il giovane – il giovane – il giovane ritorna alla sua stanza” (ed è l’antica pietra del Trinity College di Cambridge che ne riecheggia i passi notturni);

– tic tic tic … tic tic tic (l’orologio sul caminetto)

– Perché? Perché? Perché? sospira.

– No, no, no

– cadesse, cadesse, cadesse

– tam, tam, tam

– Un cane abbaiava, abbaiava, abbaiava giù nel canile.

– Su, su, su, s’arrampicava il treno.

– tristissimo. Triste, triste.

– Era gelosia! gelosia! gelosia!

– A che scopo? A che scopo? A che scopo? (…)

– Galoppa – galoppa – galoppa – un cavallo passò senza cavaliere.

– Lei lo guardò e si mise a ridere – a ridere – a ridere.

 

…..“La Signora Dalloway” (1925) ha “Era stato tremendo, gridò tremendo, tremendo !”

– lì, lì, lì 

– la frase si perse in un gorgoglio, glu, glu, glu,

– Evans, Evans, Evans.

…..“Al faro” (1927) ha soltanto “Io-io-io.”

…..“Orlando” (1928) ha “Nascondi! Nascondi! Nascondi!

– Verità! Verità! Verità!

– zirr – zirr – zirrr…

 

…..“Le Onde” (1931) racchiudono:

– “Louis! Louis! Louis!

– “Come” e “come” e “come”

– Radete, radete, radete

– tic, tic, tic (l’orologio)

Bum, bum, bum. Bisogna, bisogna, bisogna.

– l’orrore, l’orrore, l’orrore

– io, io, io.

 

…..Nel “Diario di una scrittrice” (1918/41) vi è solo un cicaleccio di fanciulla: “ci-ci, ci-ci, ci-ci.”

 

…..Anche ne “I racconti” (Baldini&Castoldi, 2000, pp. 244), che presentano curiosamente dei rimandi a delle note che non si trovano da nessuna parte, l’Autrice si sbizzarrì con le sue bizzarre triplici:

– Zucchero, zucchero zucchero

– Senti, senti, senti.

– Hilda? Hilda? Hilda Marsh 

– Tutti i suoi peccati cadono, cadono, per sempre cadono.

– dentro, dentro, dentro

– voi, voi, voi.

– Al sicuro, al sicuro, al sicuro(quattro volte in due pagine)

– No, no, no

– No! No! No!

– Niente, niente, non c’entra niente

– Guerra! Guerra! Dichiarazione di guerra!

– No, no, no

– in giro e in giro, in giro e in giro 

– Come – come – come ! (due volte)

– Folle! Folle! Folle!

– éclate… éclate… éclate…

– senza fine – senza fine – senza fine 

– No! No! No! (due volte)

– Bugie, bugie, bugie! (due volte)

– era suo, era stato suo, era suo

– Ma – ma – ma cosa?

– tap tap tap

– giù, giù, giù

– Lappin, Lappin, re Lappin

– No, no, no 

– No, no, no –

– Egitto. Egitto. Egitto.

…..M. M.

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