INGREDIENTI E SENTIMENTI GIAPPONESI
Le Ali Ribelli Edizioni di Gaeta nel mese di ottobre 2019 hanno stampato l’affascinante libro di Motoko Iwasaki “Un cuore da nutrire” (pp. 190, 15 euro), con prefazione di Gad Lerner e corredo fotografico di Yasufumi Manda, oltre alle calligrafie della stessa Autrice, che impreziosiscono il testo scandendone i venti capitoli.
Come avverte il sottotitolo (che per questa recensione è diventato il titolo), si tratta di un viaggio a ritroso nel tempo e nei luoghi dell’infanzia di Motoko, dall’odierna “piccola patria montana” di Sordevolo all’atavico villaggio montano nella Prefettura di Fukui, a un centinaio di chilometri da Kyoto.
Il viaggio si è compiuto davvero nel novembre del 2015 alla riscoperta dello spirito e della cultura zen come vissuti e insegnati nel Grande Monastero di Eihei-ji, dove la cifra esistenziale risulta essere il rapporto tradizionale e sapienziale colla preparazione e il consumo del cibo.
Il lettore viene dunque accompagnato in un suggestivo percorso al tempo dell’infanzia, a tratti drammatica della scrittrice, che si snoda tra sapori e sensazioni squisitamente orientali, il tutto condito dall’ineffabile filosofia zen e dal garbo che permeano il libro intero.
Marco Morello
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“Un cuore da nutrire” è un viaggio nella cultura non solo gastronomica del Paese del Sol Levante: dall’incontro con il maestro di cucina di un grande tempio zen ai ricordi di una difficile infanzia, ogni racconto, in uno stile originale, immaginifico e allo stesso tempo leggero, sa stimolare confronti e riflessioni sul significato profondo della relazione tra cibo e anima. È un libro dedicato a chi vuole conoscere il vero Giappone e a chi rifugge dai luoghi comuni per cercare l’essenza delle cose. “E quando desidero generare dentro di me la magnanimità chiamata Daishin, un grande cuore, come una grande montagna, o un grande oceano, senza preconcetti, senza esaltazioni e condizionamenti, non posso che costruirla sulla base di questi sentimenti a me carissimi”.
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