Succede che la specie animale non se la passa molto bene. Individuare il responsabile non richiede particolari doti investigative: è l’uomo, chi altro? L’Australia ha dichiarato guerra ai “feral”, i gatti inselvatichiti, quelli che sono passati dall’essere animali domestici a vittime d’abbandono o di scarsa cura (mancata  sterilizzazione, per esempio) da parte di chi un tempo li amava e coccolava.
Ebbene, il governo australiano ha annunciato che verrano sterminati due milioni di esemplari entro il prossimo anno. Il motivo? Uccidono uccelli, e altri animali di piccola taglia, come alcuni marsupiali.
Una parte dell’opinione pubblica è insorta ed è già stata avviata una petizione per impedire la strage di felini: paladina di questa crociata, neanche a dirlo, Brigitte Bardot, che ha scritto direttamente al ministro dell’ambiente nella speranza di fermare la strage annunciata.
Non se la passano meglio i gamberetti del Suffolk: un gruppo di ricercatori inglese, infatti, ha analizzato quindici campioni di gamberetti provenienti da altrettante  zone della contea  bagnata dal Mar del Nord e ha riscontrato in ciascuno tracce di cocaina e ketamina. Il dato è allarmante, se si considera che una tale contaminazione dell’acqua interessa un’area che conta meno di settecentomila abitanti.
Siamo delle bestie, c’è poco da fare.

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