Edizioni Joker – Collana “I Narranti”

 

 

“Attraverso le fessure delle palpebre ormai calanti, vedo un istrionico affabulatore, un sofisticato interprete di complessi e variegati stati d’animo che presta il suo volto a vite esclusive, uno che non ti sogneresti mai di definire fasullo o instabile. Uno che conosce le proprie potenzialità attoriali e rinuncia ad ogni compenso per esprimersi pienamente, scegliendo di vivere nell’autocompiacimento e non in un corridoio in cui internati a malapena coscienti sono sprofondati nella loro carenza di personalità, intrappolati in un corpo che va pigramente dissolvendosi. Il distacco dall’identità inizia con la rottura delle prospettive, da uno sparo che ferisce un tizio in prima fila, in barba alla concezione ascetica del lavoro teatrale. E’ un processo di autodefinizione, non semplicemente l’acquisizione di tecniche fine a se stesse. Nella dialettica tra disciplina e spontaneità, vince il mio blob emotivo. Si accendono le luci in sala, la cacofonia della protesta del pubblico rivendica una giustificazione all’atto appena compiuto. Gli spettatori non sanno che l’autore è morto per offrire all’attore una tangibile autonomia dal testo. Quello che mi scuote di più in tutto questo, è la voce della mia coordinatrice che mi riporta alla luce. Nel sogno l’autore che uccidevo era uno degli amanti di mia madre, un tale che viveva a Varese e che ogni fine settimana veniva a farle visita. Ero piccolo ma non così piccolo.”

L’Autore

Carlo De Rossi (Torino, 1972). Educatore professionale, consulente in psicologia della scrittura e con- duttore teatrale attivo in laboratori per disabili e adolescenti, è stato anche autore dei testi e regista della compagnia teatrale torinese “I Mattoni” dal 1999 al 2007. Finalista XXVI edizione del Premio Calvino per scrittori esordienti. Nel 2013, presso Mente Aperta Editore, ha pubblicato il manuale Il Tarocco motivazionale – Manuale per l’uso dei tarocchi nel coaching.
Scrive articoli per il sito “Gocce di psicologia” www.goccedipsicologia.it/

Il Testo

Il protagonista di questo romanzo, un educatore psichiatrico, vive una vita nella quale sono fittamente intrecciati mascheramenti, giochi di ruolo e fantasie spesso erotiche (il ventre della regina è proprio l’accogliente grembo di una psichiatra). Con un linguaggio rutilante, ironico e ricco di sorprese l’autore ci consegna una storia cupa, dolorosa. Impossibile infatti seguire senza partecipazione il percorso della psiche del protagonista mentre si addentra in un viaggio senza ritorno, nel quale lacerti di quotidianità appaiono e scompaiono lasciando a loro volta tracce pesanti (il figlio rifiutato, la morte della madre anaffettiva, il rapporto con i colleghi spesso incompetenti o cinici) e annullando il confine tra realtà e allucinazione.
Il tutto in una prosa potente e sapientemente articolata, che non indulge alla retorica del dolore, dando anzi fondo a una evidente ricchezza espressiva, letteraria e contenutistica (una trama parallela, con la sua valenza di mistero, arricchisce ulteriormente la narrazione).De Rossi ci offre uno spaccato di vita che apparentemente sembra racchiusa nella finzione, ad un passo dallo smarrimento; e tra le varie proiezioni e vendette – e dietro le identità giocate – emerge potente un bisogno d’amore ingombrante ed estremo che, riga dopo riga, ci ricorda quanto sia vulnerabile la nostra corazza.

Sandro Montalto

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