“OASI DI SABBIA” di Valeriu Butulescu
Antologia aforistica a cura di Fabrizio Caramagna
Traduzioni di Alina Breje
(Genesi Editrice, Torino 2011)

PARTE PRIMA: intorno all’aforisma

PARTE SECONDA: l’aforisma rumeno di Valeriu Butulescu

Oasi di sabbia, Prefazione di Fabrizio Caramagna

L’aforisma è un genere letterario tutt’altro che morto nonostante quello che sostengono i suoi detrattori. In Italia, anche se trascurato dalle grandi case editrici e dai critici, l’aforisma ha dimostrato una insospettabile vitalità, come dimostra anche il successo di pubblico e di autori del recente “Premio Internazionale per l’Aforisma Torino in Sintesi”.

Se poi guardiamo all’estero l’aforisma è un genere vivissimo. In Romania, al tempo di Ceausescu, fa il suo esordio aforistico Valeriu Butulescu con la raccolta Oasi di sabbia. Come lo stesso Valeriu Butulescu afferma ironicamente in una intervista “Ho cominciato a scrivere aforismi durante il comunismo, quando era proverbiale la penuria di carta. Ma c’era anche una necessità più sottile, di dire qualcosa tra le righe. Ho continuato a scrivere in modo conciso anche dopo la fine del comunismo in segno di rispetto per il tempo libero del lettore. Sono stupito da quegli scrittori che riempiono migliaia di pagine, e hanno ancora qualcosa da dire. Come parlamentare ho voluto promuovere un disegno di legge secondo il quale gli scrittori che hanno sfinito i lettori con le loro infinite prolissità devono essere consegnati all’Ufficio di tutela dei consumatori!”

Il libro Oasi di sabbia viene pubblicato nel 1985 dalla casa editrice Litera di Bucarest. Butulescu dirà ancora: “Ho avuto qualche problema con il regime. Purtroppo, troppo piccolo per essere considerato un dissidente anticomunista. Ho perso un dente in un normale incidente in bicicletta, non lottando per la libertà!”

Nel 1989 Oasi di Sabbia viene pubblicato negli Stati Uniti con il titolo Sand Oasis su raccomandazione del poeta Czeslaw Milosz (premio Nobel per la Letteratura, 1980) “Il volume venne pubblicato senza l’approvazione delle autorità di Bucarest, peccato imperdonabile per quei tempi … ” dirà Butulescu, che poi aggiunge: “Il comunismo rumeno nel 1989 entrò nell’ora della morte. Ebbe un attacco cardiaco il 22 dicembre”.

Nel 1992 Valeriu Butulescu pubblica un’altra raccolta di aforismi, Steppa della memoria, nel 2002 L’immensità del punto, nel 2005 Foglie senza rami e recentemente, nel dicembre 2010, Fango aurifero. Molti aforismi di Butulescu si trovano anche all’interno delle sue opere teatrali, in particolar modo nei dialoghi tra i personaggi, tanto che si può parlare di un uso aforistico del dialogo teatrale (per la bibliografia completa dell’autore si rimanda alla nota biografica).

Credo di poter affermare, senza tema di essere smentito, che Valeriu Butulescu è, tra gli aforisti contemporanei, l’autore più tradotto al mondo. I suoi aforismi sono stati pubblicati e tradotti in oltre quaranta lingue, tra le quali l’arabo, il persiano(parsi), il siriaco, il mongolo, l’armeno e il vietnamita. Questo a testimoniare ancora una volta che il genere aforistico contemporaneo è un genere tutt’altro che morto.

Per spiegare le ragioni del successo degli aforismi di Butulescu, bisogna partire da quella che è la caratteristica dell’aforisma. La pazienza del lettore di un libro di aforismi è minore di quella di qualsiasi altro genere letterario. Se un libro di aforismi annoia, viene immediatamente chiuso o sfogliato in modo distratto. In altre parole l’autore che scrive in modo aforistico si assume un rischio molto più grande di quello che si assumono scrittori di altri generi letterari, come la narrativa, dove non sempre la mediocrità del testo comporta la noia del lettore o la morte dell’autore. Butulescu riesce con i suoi aforismi a tenere sempre alta l’attenzione del lettore. Con il suo stile inconfondibile, in ogni aforisma ci costringe a vedere ciò che non abbiamo ancora visto, a sentire parole conosciute in modo totalmente diverso. In molti casi l’aforisma di Butulescu si presenta come qualcosa che si oppone all’opinione comune, qualcosa che pare inaccettabile a prima vista e solo dopo viene riconosciuto come vero.

Un’altra caratteristica dell’aforisma di Butulescu è l’ironia che non scade mai nella battuta da salotto o peggio ancora nella freddura cinica, peccando nel primo caso di volgare comicità e nel secondo di artificiosità. L’ironia di Butulescu (che spesso diventa autoironia come in questo aforisma “Il mio motto di scrittore: Butulescu, ci sono cosi tanti brutti libri nel mondo! Non affrettarti ad aggiungerne un altro”) si libra nel difficile equilibrio di leggerezza e di gravità, fa scattare il sorriso ma al tempo stesso mette in moto il meccanismo della nostra intelligenza.

Una terza caratteristica dell’aforisma di Valeriu Butulescu è la poeticità. Nel mio blog Aforisticamente ho scritto diversi articoli sull’aforisma poetico, dimostrando come il rapporto tra aforisma e poesia si sia notevolmente intensificato nel corso degli ultimi anni. Solo per citare alcuni esempi tra i tanti, anzi tantissimi, in Spagna Carlos Edmundo de Ory scrive gli “aerolitos”, aforismi magici di un verso e Fernando Menéndez le “dunas”, in Marocco Abdelmajid Benjelloun scrive frammenti poetici (“silenzi cantati tra due spazi bianchi”), in Italia Donato di Poce scrive “poesismi” (ma non dimentichiamo gli aforismi poetici di Alda Merini, Alberto Casiraghy e Valentino Zeichen), in Francia René Char scrive “fogli d’ipnos” e Alain Bosquet “aforismi di rugiada” (ma l’elenco in terra francese è davvero lungo), nelle Isole Mauritius Yusuf Kadel scrive “aforismi magici” (ma prima di lui Malcolm De Chazal scriveva i suoi “plasticismi”), negli Stati Uniti James Richardson scrive “lyraphorics” (in italiano “liraforismi”), in Portagallo Casimiro De Brito scrive degli aforismi poetici e taoisti al tempo stesso. E potrei continuare ancora.

Nel libro Désir d’aphorisme, che raccoglie gli atti del convegno di Clermont Ferrand (6-8 aprile 1995), Christian Moncelet scrive che “aforisma e poesia sono due generi che si fanno la linguaccia. Due parole opposte come il fuoco e l’acqua, il netto e il vago, il laconico e il prolisso, il denotato e il connotato. Ma talvolta – miracolo! – certi scrittori trasformano l’antitesi concettuale in nozze ossimoriche”.

Anche in Butulescu avvengono queste nozze ossimoriche tra l’ironia e il freddo dell’aforisma e la vaghezza e il caldo della poesia. A partire dai titoli delle sue sillogi aforistiche (Oasi di sabbia, Steppa della memoria, L’immensità del punto, Foglie senza rami, Fango aurifero) fino a molti dei suoi aforismi. Così è molto frequente l’utilizzo di immagini e metafore del mondo della natura (l’onda, il vento, il bosco, la luce, il buio, le stelle, i fiumi, le montagne) in chiave poetica e al tempo stesso aforistica.

Frequente sono anche gli aforismi che hanno come protagonisti gli animali (il leone, l’usignolo, il pinguino, il lupo, la pecora, il cane, il gatto, etc). Gli animali sono utilizzati molto spesso in chiave simbolica – secondo una tecnica che parte dal favolista Esopo – per illustrare pregi e difetti dell’uomo.

Nelle postfazione al volume pubblicato negli Stati Uniti, Sand Oasis, il poeta polacco Tadeusz Nowak scrive molto bene che “Butulescu nasce come poeta e ottimo traduttore della poesia polacca. Ha poi iniziato a scrivere aforismi, in margine alla sua creazione. All’inizio l’autore li considerava semplice note poetiche, idee per il futuro, abbozzi di poesie. A poco a poco queste note hanno cominciato a prendere vita, cominciando a vivere in modo indipendente. Butulescu ha volutamente chiamato i suoi aforismi poesie o mini-poesie. E’ il loro carattere dall’inizio alla fine. Le metafore sono sempre incrostate in immagini poetiche. Forse è anche per questo che i suoi aforismi sono così diversi dagli altri”.

La ricezione di Butulescu in Italia è davvero ridotta ai minimi termini. Nel 2002 viene pubblicata presso la casa editrice di Feltre Agorà Editrice, una selezione di 489 aforismi tratti da Frammenti di pensieri, Oasi di Sabbia, Steppa della memoria e L’immensità del punto con traduzione di Giocondina Toigo e Aurelia De Bacco. Una selezione più ristretta di alcuni suoi aforismi (circa 100 aforismi) appare in tre numeri consecutivi della rivista milanese Passages, “Quadrimestrale di Arti Culture Riflessioni”, Numeri: 3, 4 e 5 del 2003, accompagnati da una nota bibliografica firmata dal poeta Enzo Lamartora. Una selezione di questi aforismi viene poi ripresa nello stesso anno anche dalla rivista POIEIN. E poi di Butulescu, almeno qui in Italia, si perdono le tracce (solo recentemente alcuni aforismi di Valeriu Butulescu sono apparsi nell’antologia La Terra sotto Le Stelle, volume che raccoglie i testi di alcuni dei maggiori scrittori romeni).

Questa nuova edizione intitolata Oasi di Sabbia ha l’ambizione di raccogliere i migliori aforismi di Valeriu Butulescu lavorando sull’opera omnia dell’autore rumeno, intitolata Fragmentarium e comprendente oltre 1500 aforismi. Gli oltre 800 aforismi selezionati in questa edizione in italiano sono nella maggior parte dei casi nuovi e quindi mai prima letti dal lettore italiano. La traduzione è stata fatta da Alina Breje (scrittrice e traduttrice che è nata a Surduc in Romania nel 1968 “), che ha già tradotto alcuni aforismi di Valeriu Butulescu per l’antologia La Terra Sotto le Stelle, presentata a Terni nell’agosto 2010. Alina Breje ha anche tradotto – presso diverse antologie e riviste – altri autori rumeni tra cui Mihai Eminescu, Lucian Blaga, Octavian Paler, Nichita Stanescu, Nicolae Iorga, Ana Blandiana, George Bacovia e Tudor Arghezi e ha curato la pubblicazione in Italia di Il bazar della vita, aforismi e poesie di Octavian Paler (Thyrus, 2010).

Purtroppo quando si parla di aforisma e di aforisti, si citano sempre i soliti nomi: La Rochefoucauld, Oscar Wilde, Karl Kraus, Elias Canetti, E.M. Cioran e qui in Italia Ennio Flaiano e si ignorano tutta una serie di autori della letteratura aforistica contemporanea che scrivono aforismi di grandissima qualità. Con questa nuova edizione spero di contribuire a diffondere in Italia la bellezza di uno dei più grandi interpreti dell’aforistica contemporanea in Romania e non solo. Gli aforismi di Valeriu Butulescu sono scettici e ironici, paradossali e tuttavia veritieri, poetici e graffianti, seri e faceti. Come annotava molto bene il critico Cornel Moraru, Butulescu fa il moralista, senza moralizzare né impartire falsi e noiosi insegnamenti di saggezza. E il critico Alex Stefanescu scrive che “Valeriu Butulescu è uno scrittore di talento e di grande profondità che trasforma l’aforisma in un mezzo di espressione non restrittivo. La riflessione filosofica, l’osservazione del moralista, il lirismo in tutte le sue varianti – da quello visionario a quello galante – l’umorismo di idee trovano formulazioni lampeggianti e memorabili nei suoi scritti. Da poche parole, l’autore crea istantaneamente una tensione semantica e a volte – negli aforismi più ispirati – questa tensione produce una sorta di scintilla elettrica, trionfo dellla sua intelligenza e sensibilità”. In questa continua tensione semantica, in questo rifiuto di ergersi a tribuno di verità assiomatiche, (“Quando scrivo mi contraddico spesso. Ammetto di farlo con una certe convinzione”) credo che ci sia uno dei segreti della modernità della scrittura aforistica di Valeriu Butulescu.

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