L’astrologia della realtà

“Come l’oro si mostra alla pietra di paragone in sua natura e titolo, l’intelletto si misura dal suo giudizio sulla pietra di paragone delle vicende del mondo”, filosofa in un passo delle sue memorie Giacomo Casanova. E quanto esatta l’osservazione del grande veneziano ce lo conferma l’intervista televisiva del 12 ultimo scorso, rilasciata dal forse più noto metafisico italiano, l’onusto di lauri accademici e politici professor Gianteresio on.le vanitàmassima Vattimo, la cui penetrante intelligenza ha divinato l’equazione assoluta di filosofia della storia:

R(esistenza) (Italiana antinazista + irakena anti USA) = 0

Da dove svolgendo e semplificando:

Resistenza italiana antinazista = Resistenza irakena anti USA

Come il fine inventore della scuola filosofica nota nell’orbe e nell’urbe, tra gli orbi e i dotti di sapere metafisico come “Il pensiero debole” dimostra la ferrea consistenza logica della sua identità?

Afferma il fine Gianteresio metafisico del pensiero debole: come gli italiani più audaci e generosi, incuranti del pericolo, presero le armi contro il barbaro invasore nazista, e sono nella nostra epopea nazionale giustamente ricordati e tramandati, perché non dovrebbero similmente essere celebrati già oggi come combattenti per la libertà quegli irakeni che attaccano le truppe del corpo di occupazione della loro patria tra i due fiumi, comprese le italiane?

Onore a Gianteresio Vattimo, mente allenata alle leggi della logica, non si tira in dietro, non nasconde che i morti italiani di Nassiria se la sono cercata. La coerenza logica esige però che l’indagine, quando ha imboccato, come il filosofo torinese del pensiero debole, la strada della comparazione storica, si spinga un tratto oltre una generica indicazione dei puri eventi immediati, approfondendo e perfezionando le comparazioni storiche.

Tornando, da questo assunto, a quella Resistenza italiana tirata dal metafisico nel suo valzer paralogico, ad evitare che diventi pura simmetria astrologica, occorre proseguire e dettagliare nella ricerca delle identità strutturali. In questo disegno, qui assimiliamo i patrioti irakeni che hanno accoppato un po’ di nostri nazicarabinieri ai resistenti di via Rasella, ma simili cause, anche nelle scienze umane, dovrebbero produrre simili effetti. E invece non è assolutamente così: a Nassiria non c’è l’equivalente delle Fosse Ardeatine, la popolazione civile, e neanche i carcerati sono diventati lo spazio di rappresaglia. Non si è neanche progettato un pensiero di rappresaglia, che appartiene invece ai sedicenti resistenti irakeni.

A partire dal concreto dei fatti, quella che Vattimo denomina “la gloriosa resistenza irakena”, ha un parallelo nella storia italiana del dopo otto settembre 1943. Per spiegare la resistenza irakena il termine di riferimento italiano è l’esercito di Salò, che tentò anche di infiltrarsi nelle retrovie degli eserciti di liberazione, e definiva gli americani proprio come li rappresenta oggi l’immaginario del sedicente Fronte di Liberazione Antimperialista”, dove nazisti, heideggeriani, terroristi della terza pagina e del plastico, islamisti e fanatici del bolscevismo si ritrovano in un infernale, ributtante universo identitario, che non indietreggia dinanzi a nessun vituperio mentale: neanche all’assimilazione dei terroristi d’ogni fronte a quanti combatterono e patirono martirio appesi a ganci da macellaio, nelle galere della X mas e delle SS: che infatti trovano nuovo compianto in libri che si propongono la riconciliazione e la riabilitazione dei carnefici, resi vittime ieri dalla sconfitta militare del nazismo; e così oggi i saddamisti.

L’odio ideologico, somma spesso di grandi ignoranze culturali e piccole vanità personali, porta, a discendere dai protocolli di Sion, a falsificazioni perverse della storia, come appunto ne ha recitata una il filosofo di via Po, in una ascesa metafisica da monte dei Cappuccini assimilando la Resistenza al terrorismo irakeno: invece frutto dell’odio e della paura della libertà, ovvero segmento di storia nel verso e nella direzione opposto e inassimilabile a quello della Resistenza italiana al nazifascismo.
Come il metafisico prof. Gianteresio on.le vanitàmassima Vattimo ha potuto non vederlo?

Una testa di calvo intellettuale che campa di parrucche di pensieri altrui, quando pensa in proprio, inevitabilmente non riesce a concettualizzare, concluderebbe, qui giunto, Giacomo Casanova.

CONDIVIDI