Succede che gli animali domestici la fanno da padroni: la proposta di legge di inserirli nello stato di famiglia e la nascita del partito Animalista a opera dell’On. Brambilla (e chi altro, sennò?!) sono solo uno dei tanti riconoscimenti dell’importanza che cani, gatti & Co. hanno acquisito nella vita degli essere umani, ma a guardarsi intorno sorge il legittimo sospetto che si stia perdendo il senso della misura; le vecchie generazioni non mancavano di sottolineare che le bestie vanno trattate da bestie, frase con cui giustificavano soprusi e barbarie, ma quelle di oggi non stanno esagerando nella direzione opposta?
Siamo proprio certi che gli amici a quattro zampe non potessero più vivere senza una pasticceria artigianale per cani come quella inaugurata nel centro di Brescia in questi giorni? Certo che no! Hanno abbaiato tanto che finalmente qualcuno si è deciso ad aprirla, considerato che ce ne sono altre sparse in tutta Italia da diversi anni.
I ristoranti dove gli animali sono i benvenuti riconoscono il sacrosanto diritto di avere sotto il tavolo il proprio amico peloso (dei diritti dei commensali che non amano gli animali chi se ne frega!), molti chef, anche stellati, propongono menu appositamente studiati, perché deve stare sotto il tavolo quando può sedersi comodamente a tavola? Ecco che aprono i primi locali per una clientela a quattro zampe.
È evidente che il rapporto tra padrone e animale ha assunto i contorni di un surrogato umano e su questo si dovrebbe riflettere. Povere bestie, loro colpe non ne hanno, ma dico che sì, si è perso il senso della misura.
E ora abbaiatemi contro.

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