Succede che l’uso smodato di caffeina è tanto deleterio alla salute quanto necessario per mantenersi al passo con la quotidianità: in una società in cui tutto sembra essere vissuto in time lapse, il ricorso alla tazzina, spesso, è il male minore. Il che fa riflettere, se solo avessimo il tempo per farlo.
A Bangkok ci riescono: c’è un bar, il Kid Mai Death Café, dove i clienti possono fermarsi a bere un caffè ragionando sulla caducità della vita accomodandosi… dentro una bara. L’idea del proprietario, Veeranut Rojanaprapa, liberamente ispirata al buddismo, è quella d’incoraggiare le persone a interrogarsi sull’effettiva consapevolezza della direzione in cui sta andando la loro vita.
Il locale serve anche drink dai nomi evocativi quali nascita, morte, dolore e garantisce uno sconto ai clienti che si sdraiano per qualche minuto dentro la cassa da morto. Del resto, quale posto migliore per meditare sulla mortale condizione umana se non l’interno di un feretro?
Chissà se è lecito dire “alla salute”.

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