Succede che i libri fanno fare molti soldi. Raramente agli scrittori, ahimè.
Si è ufficialmente conclusa ieri l’indagine della Procura di Torino sul Salone del Libro che ha iscritto nel registro degli indagati ben ventinove persone: i reati contestati spaziano tra peculato, falso e violazione normativa della legge sui bilanci. Non manca proprio nessuno: ex sindaci, assessori regionali alla cultura vecchi e nuovi, funzionari d’istituti di credito, chi più ne ha più ne metta.
L‘autore della storia maggiormente degna di nota è senza dubbio l’ex presidente della Fondazione del Libro: il protagonista fa sparire soldi attraverso false fatture emesse da persone compiacenti e utilizza la carta di credito “aziendale” a scopi personali per un ammontare di circa ottocentomila euro.
Sì, niente che non sia già stato letto, in realtà, ma tutte le aspettative sono rivolte al finale: ci sarà il colpo di scena con il protagonista dietro le sbarre?
Prossimamente in libreria. Errata corrige: in tribunale.

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