Succede che andare dritti per la propria strada ha un prezzo, sempre e comunque, anche quando non lo si vuole pagare.
Proprio come quattro giovani saliti su di un Intercity diretto a Ventimiglia sprovvisti di biglietto; questi passeggeri, però, non erano comuni trasgressori: alla richiesta del capotreno di favorire i documenti, infatti, si sono presentati come “Terrapiattisti” e hanno mostrato un foglio plastificato  definito «autodeterminazione», affermando di essere “soggetti di diritto internazionale pregiuridico”, nonché “ambasciatori diplomatici fuori da ogni giurisdizione planetaria” e “stati di se stessi”, motivo per cui la richiesta del malcapitato controllore era un “attacco a uno stato libero perseguibile dalla corte mondiale”.
Pur intimorito dal rischio di finire davanti alla severissima corte mondiale, l’integerrimo capotreno non ha desistito e ha contattato la Polfer di Pavia che, a sua volta, ha inoltrato la richiesta ai Carabinieri: quando la pattuglia della radio mobile ha raggiunto il treno fermo in stazione, ha avuto modo di constatare che i quattro  facevano sul serio, basti pensare che hanno argomentato il rifiuto di pagare il biglietto definendosi cittadini del mondo.
La querelle “biglietto prego – favorite i documenti – scendete dal treno” è durata più di un’ora, motivo per cui i Terrapiattisti, condotti in caserma, sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio e rifiuto di fornire le generalità. Senza girarci tanto intorno.

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