Succede che il desiderio di rinnovamento della Chiesa costa caro.
Anzi, un valore inestimabile, proprio come quello dei due confessionali dell’Ottocento, tutelati dalla Soprintendenza dei beni artistici, che un parroco dell’alessandrino ha relegato a legna da ardere.
Don Ugo Dei Cas ha approfittato dei restauri a cui è sottoposta la sua chiesa, quella di San Giovanni Battista di Pontecurone, per fare un po’ di pulizie di primavera, così, con l’aiuto del viceparroco, si è sbarazzato di un vecchio armadio e dei due confessionali, a suo giudizio vecchi e tarlati. Opera di bene, la sua, visto che non li ha portati all’isola ecologica, ma consegnati a una pecorella del suo gregge perché ne facesse legna da ardere.
È stata propria la Soprintendenza delle Belle Arti, al lavoro sugli  affreschi della chiesa, ad accorgersi del peccato mortale. La notizia è arrivata alle orecchie del vescovo che ha fatto diramare una circolare, indirizzata alle parrocchie, in cui ricorda che i beni ecclesiastici non possono essere toccati. È arrivata anche in procura, però: don Dei Cas dovrà rispondere del reato di danneggiamento di beni sacri.
No confessionale, no assoluzione.

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