Succede che a Cergnai, nel bellunese, i bambini dell’asilo devono fare i conti con la storia greca prima ancora di sedere sui banchi di scuola.
Nel cortile dell’edificio, infatti, è stato ritrovato un sacchetto di caramelle gommose riempite di spilli, accompagnato da un biglietto firmato “Erostrato”. Chi era costui? Chi è il mitomane che si nasconde dietro a questo nome?
Si sa poco di entrambi, in realtà: il primo era un criminale del 300 a.C. balzato agli onori della cronaca per aver incendiato, e distrutto, una delle sette meraviglie del mondo, il tempio di Artemide, al solo scopo di venir ricordato; di quello moderno, invece, si sa che ha appiccato un incendio in una legnaia, imbrattato i muri di due chiese e del cimitero locale, non mancando mai di rivendicare i gesti come Erostrato, per il quale è fatta espressa richiesta di una statua da ergere nella piazza del paese.
Le autorità non hanno mai preso seriamente la vicenda, sebbene alcuni atti dimostrativi abbiano procurato un certo allarmismo (lettere contenenti polvere bianca, rivelatasi borotalco, erano state recapitate in Comune, alla redazione di un giornale locale e ad alcune scuole elementari), ma l’ultima provocazione costringe ad alzare il livello di attenzione: nella missiva che accompagna il sacchetto incriminato si legge espressa minaccia di distribuire ai bambini caramelle “farcite” di lamette o spilli se la richiesta dovesse essere ancora una volta disattesa.
Sarebbe bene che anche l’Erostrato nostrano aprisse i libri di storia, perché il suo antenato non fece una bella fine: non solo venne condannato a morte dagli Efesi, ma il suo gesto gli valse l’oblio (i suoi concittadini bandirono per sempre il suo nome).
***