Succede che la pubblicità, negli anni, si è trasformata: non più veicolo per guidare i consumatori all’acquisto, ma abitacolo che racchiude bisogni ignorati, desideri inespressi, rappresentazioni edulcorate della quotidianità, realtà immaginifiche, situazioni futuribili al limite dell’irrealizzabile.
Come lo spot della Conad diretto da Pupi Avati, tanto per citarne uno: una coppia di futuri genitori, intenta a fare la spesa, che viene sorpresa dall’imprevista urgenza del figlio di venire al mondo, tra lo stupore dei clienti, la solerzia dei commessi, e la provvidenziale presenza di un medico tra le corsie (e dove sennò?).
Ebbene, mai come in questo caso la pubblicità ha anticipato un domani possibile: alcuni giorni fa, in un comune del vercellese, una donna è stata colta dalle doglie mentre stava facendo la spesa al supermercato. Ad averlo saputo prima, forse sarebbe andata al Conad, certa di trovare “persone oltre alle cose”, invece è successo in un punto vendita piemontese della Coop, ma non le è andata male: la neo mamma ha ricevuto un kit di prima infanzia e buoni spesa per il valore di cento euro.
***