L’ODISSEA PER LA CARTA D’IDENTITA’ ELETTRONICA
A TORINO

Tutto ebbe inizio ai primi di giugno di quest’anno: giunti a scadenza i nostri documenti d’identità cartacei classici, entrammo, mia moglie ed io, nel labirinto burocratico telematico ideato dalla nuova amministrazione comunale anagrafica del Comune di Torino: ci vollero due giorni per capirci qualcosa, farsi riconoscere dal sistema (arduo senza documento appunto scaduto, alla Comma 22) e prenotarsi per un appuntamento esclusivo presso la propria (?) Circoscrizione a 4 (quattro) mesi, per il 7 ottobre ultimo scorso dunque!
Trepidanti, e un tantino scaramantici, ci presentammo, come d’accordo e riconfermato al cellulare dall’Ufficio, alle ore 13 del 7 e puntualmente quel giorno il sistema non funzionava da Roma: ci avrebbero chiamato per riprenotarci, ma non a 4 mesi! Quello stesso giorno l’Anagrafe Centrale aprì con un paio d’ore di ritardo e si verificò l’assalto degli esasperati, con tafferugli e insulti e nulla di fatto, stante il blocco del sistema.
Il giorno dopo, l’8, per precauzione, telefoniamo all’Ufficio decentrato, stupiscono che nessuno ci avesse già riprenotato di persona il giorno prima e ci accolgono immediatamente, facciamo le pratiche senza coda, premiamo da tre e sei volte gli indici su un rilevatore di impronte (sic), paghiamo 22,21 euro a testa, più 5 + 5 spesi per la/le foto, e veniamo invitati a tornare per il ritiro otto giorni dopo, mercoledì 16.
Per sicurezza mercoledì scorso telefoniamo e ci sentiamo dire che le C.I dell’8 e del 9 ottobre erano in ritardo da Roma. Che ritelefonassimo il lunedì successivo, cioè ieri, 21 ottobre.
Ieri ritelefoniamo e ci dicono che è arrivata solo quella della signora (?!)
Oggi ri-ritelefoniamo e c’erano entrambe, espresse da Fiumicino!
Morale: Ulisse ci mise 10 anni a tornare a Itaca, più gli altri 10 di parcheggio all’assedio di Troia; se si abita a Troino (sic), possono volerci 4 mesi, due settimane e un giorno per ottenere un documento quasi illeggibile, con la foto evanescente tipo fantasma, frantumabile e che potrebbe avere persino il PIN fallato, come pare sia successo a tanti qualche mese fa.

PS:
Scritto il pezzo, ci accorgiamo (vedi facsimile) che uno dei codici
misteriosi che reca la carta recita proprio: ITACA !

M. M.

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