A tutti i miei compagni di cammino…
Assisto con sgomento e dolore a segni inequivocabili di sfacelo della nostra civiltà occidentale e a quanto di buono essa contiene e ci ha tramandato per secoli:
– 1 In Spagna vengono vendute statuine per il Presepio che riproducono personaggi famosi, accucciati e con i pantaloni abbassati, nell’atto di espletare funzioni fisiologiche.
– 2 In Francia sulla rete televisiva nazionale viene soppressa la S. Messa di mezzanotte celebrata a Natale dal Papa e sostituita con trasmissioni piene di vacuità pseudonatalizie (come se non bastasse la sfilza di canali che a questo scopo si dedicano), e togliendo a chi legittimamente lo desidera, la possibilità di seguire l’evento.
– 3 In Inghilterra vengono eliminate dal dizionario parole come abbazia, navata, vescovo… Vero insulso scempio ai danni, non foss’altro, che dell’arte e del turismo! E in Italia, col nostro inestimabile patrimonio di arte sacra, avviene la stessa cosa!
La civiltà occidentale pur nei suoi errori anche molto gravi (ma quale altra civiltà non ne ha generati?), ha dato vita a valori preziosi e intramontabili, basti pensare appunto alla sua arte. E alla base di questa civiltà c’è il Messaggio straordinario del Vangelo, l’unico in tutta la storia umana che abbia messo in primo piano l’amore. È un messaggio che in duemila anni di storia, non ha perso nulla della sua validità e attualità. Come si può, in buona fede, misconoscerne il senso e il valore?
Certo, proprio nell’ambito delle Chiese e delle comunità cristiane esso è stato ed è ancora troppo spesso ignorato o tradito, ma da quelle sono venuti anche straordinari benefattori dell’umanità sofferente, noti e meno noti operai silenziosi e infaticabili dell’amore (valga l’esempio di madre Teresa di Calcutta o della Comunità di Sant’Egidio…).
Anche la cultura laica, quella dei non credenti che testimoniano con la loro vita l’amore per il prossimo e la giustizia, devono molto della loro formazione (più o meno consapevolmente) all’esistenza di questo antico e sempre nuovo messaggio.
Al di là del significato religioso, che pure a molti sta ancora a cuore, tali assurdi segni iconoclasti minacciano la nostra cultura, mirando a dar sempre più spazio a ciò che essa contiene di vacuo e superficiale, e a sradicare valori e significati autentici per una crescita distorta delle nuove ignare generazioni le quali non troveranno radici se non in una malsana superficialità e in un deleterio consumismo. E poi è noto che dove sono stati banditi i credi religiosi e si è creato un vuoto conseguente, hanno sempre trovato spazio nella storia dei popoli, ideologie violente e totalitarie.
È inoltre un fatto non secondario, che un dialogo tra religioni diverse non può passare attraverso la distruzione della propria, ma piuttosto attraverso il riconoscimento di quanto esse possono avere in comune.
Paola Lazzarini