Caro Riotta,
guardi che combinazione! Lei è tutt’altro che l’unico, irraggiungibile destinatario di un piccione viaggiatore poco incline ai balletti e alle riverenze cui, presumo, siano abituati i “big” al pari Suo, però non è certo colpa del volatile in causa se, di questi tempi, Lei pare non azzeccarne una. O meglio, se travalica così spesso e così vistosamente quei confini dell’etica dell’informazione che inducono il Suo nemico numero uno, Beppe Grillo, a lanciare ineleganti vaffanculo all’indirizzo della stampa cartacea e televisiva italiana.

Che un impotente, passivo spettatore del TG1, però, debba sorbirsi 4,30 minuti di non-informazione nell’edizione più seguita del telegiornale della televisione di Stato (servizio pubblico – lo ricorda? – per il quale noi piccioni statici paghiamo un canone) La rende un vulnerabile, se non scontato, bersaglio per un’ulteriore missiva al suo indirizzo.

Ma vengo all’incredibile spreco di minuti sottratti all’informazione quantomeno decente che sarebbe Sua responsabilità fare in quanto Direttore Responsabile di un TG nazionale.
Una povera ragazza italiana scompare in Spagna. Viene ritrovato un cadavere irriconoscibile nella medesima località balneare. Gli inquirenti iberici “presumono” possa trattarsi della nostra sfortunata compatriota, ma gli accertamenti sono ancora in corso e non vi sono certezze di sorta. Punto. Un qualsiasi speaker professionista, per dare la notizia, impiega dai 20 ai 30 secondi e la pubblica opinione è edotta di ciò che deve sapere.

Nel TG della sera di lunedì 7 luglio 2008, invece, quattro minuti e mezzo sono spesi nel raccogliere le non-certezze di ben due inviati speciali (quanto ci sono costati solo di trasferta?) che sproloquiano sulla non-identificazione della vittima forse non-italiana rinvenuta in un boschetto spagnolo: mostrando estenuanti inquadrature di repertorio di alberghi, discoteche, strade, spiagge d’una località balneare che potrebbe essere Rimini, Riccione o qualsivoglia tratto della costa adriatica. Quattro minuti e trenta – secondo più, secondo meno – per non dirci nulla. Assolutamente nulla, tra i non-commenti degli avvocati di famiglia della sempre “presunta” vittima e le non-interviste a concittadini, parenti e amici della poveretta. Il tutto, alla faccia dell’ansia e del tormento dei famigliari, tragicamente in attesa di un verdetto.
Quattro minuti e mezzo spesi inutilmente nel suo TG1, caro Riotta, per non dire ciò che invece, a noi piccioni italiani staticamente incollati alla TV, interesserebbe davvero sapere.

Desidera, con non-ingenua e non-innocente curiosità, domandarmi in “cosa” consisterebbe fare dell’informazione seria, al pari dei Suoi normali colleghi stranieri?
Gliene faccio subito un esempio estrapolando per pura pigrizia – lo ammetto – una listarella di temi attuali proprio dal blog dell’odiato “buffone” Grillo. Lei potrebbe usare correttamente quei quattro minuti e mezzo, puta caso, per ricordarci che:

– a) secondo il rapporto dell’Alto Commissariato anti-Corruzione, oltre il 40% della ricchezza nazionale italiana è illegale.
– b) secondo le fonti OCSE, il lavoro nero e sommerso nel nostro paese rappresenta il 27% del PIL.
– c) secondo la fonte “Secit e Revue de droit fiscal”, l’evasione fiscale ammonta a 200 miliardi di euro.
– d) secondo l’ “Agenzia delle Entrate Fiscali”, le grandi aziende italiane con un fatturato superiore a 50 milioni di euro che evadono parzialmente il fisco sono il 98,40% .
– e) secondo le fonti “Confcommercio, Eurispes, Procura Nazionale Antimafia, settimanale Economy”, l’esportazione illecita di capitali ammonata a 85-90 miliardi di euro.
– f) secondo le fonti “Confcommercio, Economy, Procura Nazionale Antimafia” i beni consolidati delle mafie sono valutati attorno ai 1.000 miliardi di euro.
– g) secondo le fonti “Dia e la relazione della Commissione Parlamentare Antimafia 2003”, le affiliazioni alle mafie (esclusi i colletti bianchi che utilizzano il denaro riciclato) si contano in 1.800.000 persone.
– h) secondo il Ministero dell’Interno, le percentuali delle estorsioni per regione, sul totale sono: Campania 14,9%, Sicilia 12,9% e Lombardia 10,4%.
– E dulcis in fundo: nella sua ultima relazione il “Commissariato contro la Corruzione” ha affermato: “Siamo peggio che in Tangentopoli: la corruzione piega ogni settore e la sanità è terra di conquista”.

Ecco, caro Riotta, come potrebbe e dovrebbe fare informazione: pur con tutto il rispetto dovuto ad una giovane assassinata forse-italiana. Ma Lei si sente autorizzato a tacere l’essenziale, proprio ai sicuramente-italiani, attraverso il comodo e fin troppo palese escamotage di dare la… non-notizia.

Non se ne abbia a male , dunque, se a qualcuno viene in mente che questo sia l’unico modo che Lei conosce per pararsi il didietro dalle pressioni politiche da cui dipendono il Suo stipendio, la Sua visibilità, la Sua pseudo-autorevolezza, la Sua para-professionalità di giornalista di “regime”, qualunque sia il regime di momento in momento.
Soprattutto non se la prenda con i “grilli parlanti” che informano malgrado – orrore!- non dispongano neppure della sacra tessera di giornalisti. Se ne faccia invece una ragione perché, se in Italia ci vuole un comico per denunciare il drammatico malcostume, dipende dal fatto che, i veri demandati a tenere deste le coscienze, usano i mezzi pubblici d’informazione come, neppur troppo abilmente, sa non-fare Lei.

PS:
Sono graziose le Sue giovani inviate. Sapessero anche coniugare i verbi, sarebbero addirittura irresistibili!

Silvano Reiss

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