UN’AVVENTURA DI BABBO(LO) NATALE
Poesia monorima di
ALBERTO ZAMPIERI

 

In questo triste secolo,
che sta dimenticandolo,
povero vecchio diavolo
è ancora sul cocuzzolo
di un tetto, là, guardiamolo.

La slitta ormai è un trabiccolo,
l’unica renna, un cucciolo,
sta ruminando un torsolo
di mela, giù nel vicolo.

“Aiuto – grida – scivolo!”
Si aggrappa ad un comignolo.
“Se non mi attacco sdrucciolo
e fino a terra rotolo!
Madonna, che il tuo pargolo
sfamasti al sen stringendolo,
chiedigli, deh, un miracolo,
perché se qui io ruzzolo
dei bimbi tutto il popolo
sarà senza giocattolo”.

La Vergin va pregandolo
e il bimbo, benché piccolo,
rapido fa il miracolo
e della mucca il truogolo
riempie con un angiolo,
un pesce e un altro simbolo,
un pane ed un apostolo,
del vino ed un oracolo,
un prete sempre scapolo,
un vescovo e un capitolo,
tre ceri e un tabernacolo,
qualche moneta d’obolo,
perfino un infundibolo.

Babbo Natal, guardandolo:
“Io scendo e poi lo strangolo!”
Gli scapperebbe un moccolo
e soffre trattenendolo.
“Ma lascia star, che cavolo,
ci penso io al mio popolo!”

Scende dal tetto ed eccolo,
rubato un gran veicolo,
di doni sta riempiendolo.
Vedeste che spettacolo!

E ancora in questo secolo,
che sta dimenticandolo,
stanotte ad ogni pargolo
lui porterà un giocattolo.

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